Diario di una pazza nera (2025).

July 25, 2025

Diario di una pazza nera è un’opera audace e profondamente disturbante che rompe ogni schema del cinema convenzionale. Diretto dalla visionaria regista anglo-senegalese Amara Diao, il film ci catapulta nella psiche frammentata di Leila, una donna afrodiscendente affetta da disturbo dissociativo dell’identità che vive a Roma. La narrazione si snoda come un labirinto, alternando momenti di pura poesia visiva a sequenze claustrofobiche dove la realtà si frantuma e si ricompone in continuazione.

Leila, interpretata in modo magistrale da Thandiwe Newton in uno dei ruoli più intensi della sua carriera, si confronta con un passato che rifiuta di tacere: un’infanzia violenta, il razzismo sistemico, l’alienazione culturale. Ogni pagina del suo “diario” è una confessione, una battaglia, una preghiera disperata. La macchina da presa è incollata al suo volto, registrando ogni tremore, ogni sussurro, ogni rottura emotiva. Il risultato è un ritratto intimo e brutale che lascia lo spettatore senza fiato.

La regia di Diao si distingue per l’uso ipnotico di luci al neon, sovrapposizioni oniriche e una colonna sonora tribale ed elettronica che accompagna Leila nei suoi viaggi interiori. Il film abbandona volutamente la linearità narrativa per abbracciare un montaggio frammentato che riflette lo stato mentale della protagonista. In alcuni momenti, lo spettatore si ritrova spaesato, confuso, ma è proprio in questo disorientamento che il film trova la sua forza espressiva.

Uno degli aspetti più potenti del film è il modo in cui affronta il tema dell’identità nera in Europa, in particolare in Italia, un Paese spesso dimenticato quando si parla di afrodiscendenza. Leila è contemporaneamente invisibile e iper-visibile, amata e odiata, accolta e respinta. Il diario che scrive, e che noi leggiamo attraverso le immagini, è un atto di resistenza, un grido che rifiuta di essere zittito.

Il climax del film è una vera e propria discesa negli abissi: una performance teatrale, organizzata da Leila, dove mette in scena tutte le sue personalità dissociate. Qui la realtà e la finzione si fondono in un’esperienza catartica che sfida le convenzioni del cinema psicologico. Il pubblico, dentro e fuori lo schermo, è costretto a guardarsi allo specchio e chiedersi: chi sono io davvero?

Diario di una pazza nera non è solo un film, è un’esperienza sensoriale e spirituale. È una lettera d’amore e odio alla propria storia, al proprio sangue, alla propria mente. È un viaggio nel dolore, nella lotta e infine nella speranza. Un capolavoro contemporaneo che segnerà il 2025 e lascerà una cicatrice luminosa nel cuore del cinema europeo.